Tra le spese che il professionista con Partita IVA può dedurre ai fini dell’imposta sul reddito da lavoro autonomo ci sono anche quelle di formazione e aggiornamento professionale: corsi, master, e convegni.
A regolamentare la materia è l’articolo 54, comma5 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR). In base a tale articolo l”e spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di “aggiornamento professionale”, incluse quelle di viaggio e soggiorno sono deducibili nella misura del 50 per cento del loro ammontare. In particolare le spese deducibili ai fini Irpef e Irap sono:
- quota di iscrizione ai corsi, convegni e congressi;
- spese di viaggio per raggiungere la sede del corso o convegno;
- spese di vitto durante il corso o convegno;
- spese di alloggio per la partecipazione.
Criterio base che deve essere soddisfatto è che i corsi di formazione devono essere inerenti alla professione svolta. Ad esempio, il denstista potrà ad esempio dedurre le spese per un corso sul Controllo di Gestione dello studio dentistico, oppure Corso sui social media.
Anche per formazione online in modalità e-learning i costi sono deducibili sempre al 50%.
L’agenzia delle Entrate, con la circolare n. 35/E 2012, ha chiarito che la deducibilità è applicabile anche alle spese per la partecipazione alla formazione continua obbligatoria degli iscritti in albi professionali. Dentisti, ingegneri, avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, geometri, e gli appartenenti alle altre professioni ordinistiche per i quali l’articolo 7, comma 1 della Riforma delle Professioni (Dpr 137/2012) ha reso obbligatori specifici percorsi di aggiornamento professionale hanno la possibilità di applicare la deduzione del reddito in misura del 50% (art. 54, comma 5, del Dpr 917/1986).
Le spese possono riguardare anche corsi di formazione e aggiornamento professionale svolti all’estero, purché si provi l’importo del costo con copia della fattura e del bonifico di saldo della quota di iscrizione.
Per info direzione@dicaconsulting.it