IPERAMMORTAMENTO: PROROGA ANNUNCIATA

News economiche

  • Autore: Dario Di Carlo
  • Data: 17 July 2017
  • Settore: Novità
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IPERAMMORTAMENTO: PROROGA ANNUNCIATA

Torniamo a parlare di “Iperammortamento” con delle importanti novità su questo incentivo per lo sviluppo.
Siamo in dirittura d’arrivo per l’approvazione in Commissione di Bilancio del Senato, del Decreto Legge sul Mezzogiorno, il cosiddetto Decreto Sud che, tra le altre cose, con una serie di proposte ed emendamenti, potrebbe far slittare di due mesi il termine entro il quale effettuare investimenti che rientrano nel piano Industria 4.0 e quindi di poter usufruire dell’iperammortamento del 250%.
Si tratta pertanto di posticipare la scadenza dal 31 luglio 2018 al 30 settembre 2018.

Come ben sappiamo ci si riferisce agli investimenti realizzati in beni strumentali ad alto contenuto tecnologico per la digitalizzazione della produzione secondo il modello di Industria 4.0, purché entro la fine del 2017 sia stato pagato il 20% di acconto.

La motivazione fornita che spiega il prolungamento dei tempi sta nel fatto che la realizzazione dei beni interessati risulta complessa, con conseguenti lunghi tempi di consegna che, come si legge nella relazione di accompagnamento, «possono risultare ulteriormente aggravati dai possibili rallentamenti legati al normale calo della produzione nel periodo estivo».

Il posticipo del termine comporterà un costo alle casse dello Stato di circa 20 milioni in più l’anno che saranno coperti con la riduzione del Fondo per gli investimenti strutturali di politica economica.
Inoltre sono stati presentati altri correttivi del decreto di cui non si conoscono ancora bene i dettagli, che, tuttavia, metterebbero a disposizione delle province di altri 100 milioni di euro, amplierebbero le Zes (Zone economiche speciali, che hanno l’obiettivo di attrarre investimenti esteri o extra-regionali, attraverso incentivi, agevolazioni fiscali, deroghe normative ecc.), consoliderebbero gli incentivi per i giovani imprenditori al sud e  la tutela del trasporto locale.

Per quest’ultimo, la proposta è di ripristinare il Regio decreto del 1931 che era stato abolito con la “manovrina” e che garantiva maggiori tutele sul trattamento economico degli Autoferrotranvieri italiani e dei trasporti pubblici.
 

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