SPLIT PAYMENT

News Economiche

  • Autore: Dario Di Carlo
  • Data: 25 July 2017
  • Settore: Novità
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SPLIT PAYMENT

Sono in vigore dal primo luglio le nuove regole sullo “split payment”.
Introdotto dalla Legge di Stabilità 2015, lo Split Payment IVA è utilizzato da tutte le PA verso le quali è obbligatoria la fatturazione elettronica.
E’ un meccanismo attraverso il quale si applica la “scissione dei pagamenti” ossia, l’importo della fattura emessa dal privato nei confronti di un ente di PA sarà incassato al netto dell’IVA che verrà versata all’erario direttamente dall’ente pubblico.

Questo procedimento permette allo Stato di ottenere un anticipo degli obblighi fiscali ai fini IVA limitando l’evasione fiscale. Con la manovrina varata con il DL 50/2017, lo split payment è stato esteso anche ai professionisti, soggetti a ritenuta d’acconto, con decorrenza dal 1 luglio 2017.
Oggetto di critiche è stata proprio questa estensione: al professionista infatti si riduce la liquidità disponibile in un momento in cui la categoria è già vessata dalla crisi.

Con l’applicazione dello split payment IVA 2017, i contribuenti che applicano la scissione dei pagamenti, risulteranno a credito IVA e le operazioni rientranti nello split payment partecipano nel calcolo di quelle che possono ottenere il rimborso IVA anche trimestrale.

Si ricorda che la legge sullo split payment appena modificata dalla manovra bis, decreto 50/2017,  ha stabilito la proroga al 2020 e l’allargamento del meccanismo di pagamento dell’IVA a un numero più ampio di pubbliche amministrazioni.

Le categorie di soggetti rientranti nello split payment sono:
tutte le PA inserite in un elenco Istat definite propriamente “Pubbliche Amministrazioni”;
- le società controllate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, dai singoli ministeri e società controllate a loro volta da queste;
- le società controllate dalle regioni, province, città metropolitane, comuni e società da queste controllate;
- le società quotate inserite nell’indice Ftse Mib della Borsa italiana.

Tutte le aziende e i professionisti possono, fino al 31 dicembre 2017, identificare le pubbliche amministrazioni che sono tenute all’applicazione di questo meccanismo facendo riferimento all’elenco pubblicato nella «Gazzetta Ufficiale» 229 del 30 settembre 2016, mentre dal 2018 si potrà consultare il medesimo elenco pubblicato dall’Istat entro il 30 settembre dell’anno precedente.
 

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